Era necessario un addio, perché capissi,
che non c’è un addio per noi. Per sempre porterò in me quest’alba come segno di bruciatura. Alzàti sul far del giorno, partimmo verso l’areoporto grigio ed eravamo contenti, perché era così lontano. La mia ultima parola fu un sorriso. E sopra di noi sorgeva con l’addio l’incontro vero e l’amore. Blaga Dimitrova, Mattino |
“Sai quando scopri di essere al limite?
Quando un giorno, per una stupidata, ti vengono le lacrime agli occhi. Quando una parola di troppo, un gesto insignificante ti colpiscono a fondo. Non significa essere fragili o deboli, significa aver sopportato troppo a lungo. Aver detto sì al posto di no. Aver risposto sempre “sto bene”... |
LA SPONDA DI UN SOGNOSai cosa sarò io per te? Sarò sempre quel piccolissimo particolare che ogni tanto scorgerai nell’aria, nelle cose che guardi, nella loro bellezza, quel dettaglio emotivo che ti viene incontro. L’attimo che ti innamora l’anima per l’inquadratura di un tramonto, unico, imprevisto, che torna in mente all’improvviso. Il diversivo, il tempo di un sorriso quasi inatteso che ti confonde i respiri, il deja vu, la sponda di un sogno. Le storie finiscono mentre quel piccolo particolare, quel quasi niente, mi farà restare con te... per sempre.
Massimo Bisotti |
|
|
Accorgimenti contro la notte
Almeno sia la notte di mia scelta! Mi corico, mi copro anche la testa col lenzuolo contro l'alta, invadente oscurità. Vi è buio anche qua sotto, ma è poco, si modella su di me, ha la mia misura, son io che lo catturo e non l'opposto. E' come un sorso d'acqua che ho raccolto nel cavo della mano e bevo per sopravvivere - non più quel torrente furioso dove sarei travolta ed annegata! Margherita Guidacci |
|
Il vento sulla pelle,
tra i capelli, dentro la bocca, nelle narici. Gli occhi spalancati pieni di vento. Il vento sulle case, sulle finestre, sulle porte, che scivola sui chiavistelli; tra le sbarre dei balconi e le fessure e per i vicoli stretti. Il vento che spazza le vie della città e scompiglia i tuoi capelli e i miei. Il vento che ci penetra dentro il corpo. E noi due che camminiamo controvento. Montserrat Abelló |
|
La vita non è in ordine alfabetico come credete voi. Appare… un po’ qua e un po’ là, come meglio crede, sono briciole, il problema è raccoglierle dopo, è un mucchietto di sabbia, e qual è il granello che sostiene l’altro? A volte quello che sta sul cocuzzolo e sembra sorretto da tutto il mucchietto, è proprio lui che tiene insieme tutti gli altri, perché quel mucchietto non ubbidisce alle leggi della fisica, togli il granello che credevi non sorreggesse niente e crolla tutto, la sabbia scivola, si appiattisce e non ti resta altro che farci ghirigori col dito, degli andirivieni, sentieri che non portano da nessuna parte, e dai e dai, stai lì a tracciare andirivieni, ma dove sarà quel benedetto granello che teneva tutto insieme… e poi un giorno il dito si ferma da sé, non ce la fa più a fare ghirigori, sulla sabbia c’è un tracciato strano, un disegno senza logica e senza costrutto, e ti viene un sospetto, che il senso di tutta quella roba lì erano i ghirigori.
ANTONIO TABUCCHI* TRISTANO MUORE |